giovedì 15 novembre 2012

Guerra a Gaza, 18 morti e decine di feriti


Le tre persone uccise si trovavano in una palazzina residenziale di quattro piani a Kiryat Malachi. Nell'attacco, riferiscono i media israeliani, sono rimaste ferite
altre due persone, tra le quali un bambino.
Alle persone che vivono nel sud dello Stato ebraico è stato chiesto di rifugiarsi in zone fortificate. Le scuole sono chiuse nel raggio di 40 chilometri dal confine con Gaza, così come i centri commerciali, mentre a chi vive vicino al confine è stato ordinato di non recarsi al lavoro e restare in casa, fatta eccezione per i servizi essenziali. Pattuglie della polizia sono state dispiegate in molte localita del Paese, temendo che Hamas possa organizzare attacchi ben oltre la portata dei suoi razzi lanciati dalla Striscia.
Esplosione a 15 chilometri da Tel Aviv
Una potente esplosione è stata avvertita a Rishon le-Zion, 15 chilometri a sud di Tel Aviv. Si tratta dell'obiettivo più lontano da Gaza colpito finora dai razzi palestinesi. La deflagrazione, preceduta dal suono delle sirene di allarme, è avvenuta in una zona aperta e non ha provocato vittime. Lo riferisce la radio militare. Rishon Letzion è la quarta città israeliana con una popolazione di 228mila persone e si trova 50 chilometri a nord della Striscia di Gaza.
Pioggia di razzi
Si aggrava dunque la crisi in Medio Oriente: l'offensiva 'Pilastro di Sicurezza', entrata nel secondo giorno, va avanti senza sosta ma i palestinesi da Gaza reagiscono con una pioggia di razzi; e uno ha colpito un edificio di 4 piani nella cittadina di Kreat Mlakhi, a circa 25 km a nord di Gaza, e ha fatto tre vittime civili, le prime israeliane da quando l'operazione è cominciata.
Vittime palestinesi, bilancio gravissimo. Pesante anche il bilancio sul fronte palestinese: almeno 13 morti (tre dei quali oggi a Khan Younis) e quasi un centinaio di feriti. Tra le 13 vittime anche tre bambini (di 7 anni e undici mesi), una donna incinta e 8 adolescenti. La bimba si chiamava Rinan Arafat e aveva sette anni. Il neonato era Ahmed Mashrawi, di 11 mesi. La ragazza incinta era Hiba al-Mashrawi, di 19 anni. Lo precisa
l'agenzia di stampa palestinese Maan. Le ostilità hanno avuto inizio ieri con la uccisione del capo militare di Hamas Ahmed Jaabari (52) e della sua guardia
del corpo, Muhammad al-Hamas. Altri miliziani colpiti a morte dal fuoco israeliano sono Issam Abul-Mizah (20), Wael al-Ghalban e Hisham al-Ghalban.
Altre vittime identificate finora negli ospedali della striscia sono: Hani al-Kasih (19), Mahmud Sawawein (65), Habes Mesmeh (30). 
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, riunitosi nella notte, ha chiesto lo 'stop' delle violenze, ma non ha preso alcuna decisione. 
Telefonata dalla Casa Bianca
Il presidente Usa, Barack Obama, ha parlato nella notte italiana con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano, Mohamed Morsi dell'escalation della violenza in Medio Oriente. Lo ha reso noto la Casa Bianca, secondo la quale il presidente ha riaffermato il diritto di Israele di garantire la propria autodifesa dal lancio dei razzi dalla Striscia, ma ha anche chiesto a Netanyahu di evitare vittime civili negli attacchi di rappresaglia
Netanyahu: Israele continuerà a difendersi, ma faremo di tutto per evitare vittime
Il primo ministro di Israele Benyamin Netanyahu ha detto che "Israele continuera' a fare tutto quello che e' necessario per difendersi". "Hamas - ha aggiunto - e' responsabile per il lancio di centinaia di razzi sulle nostre citta' e i nostri bambini, ma Israele continuera' a fare qualsiasi cosa per evitare di procurare vittime a Gaza".
L'Egitto: aggressione inaccettabile
"Gli israeliani devono capire che l'aggressione contro Gaza è inaccettabile e che non potrà che portare all'instabilità nella regione", ha affermato il presidente egiziano, Mohamerd Morsi, in una dichiarazione agli egizioni diffusa dalla tv di stato.
Paralisi Onu
Nella notte -dopo l'offensiva militare lanciata da Israele, una delle piu' importanti offensive aeree degli ultimi 4 anni, in cui ha ucciso il capo militare di Hamas nella Striscia-  si è riunito d'urgenza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu per affrontare proprio il problema della recrudescenza delle violenze: l'organismo non ha preso alcuna decisione, ma ha fatto appelli a entrambe le parti perché pongano fine agli scontri. 

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